viernes, 22 de octubre de 2021

Qué son los esquemas cum-cum y cum-ex que usan algunos accionistas para no pagar miles de millones en impuestos

 

Qué son los esquemas cum-cum y cum-ex que usan algunos accionistas para no pagar miles de millones en impuestos

  • Theo Leggett, Manuel Daubenberger y Oliver Schroem
  • BBC News y ARD Panorama
Un hombre guardando euros en un bolsillo

FUENTE DE LA IMAGEN,GETTY IMAGES

Los grandes esquemas de evasión y elusión fiscal han causado a los gobiernos una pérdida de ingresos estimada en 150.000 millones de euros (unos US$175.000 millones), según muestra una investigación.

Los llamados esquemas cum-cum y cum-ex están diseñados para aprovechar las debilidades de las leyes fiscales de distintos países.

Se aplican a los pagos o dividendos que las empresas entregan a los accionistas.

Las nuevas cifras han sido calculadas por un equipo de expertos de la Universidad de Mannheim, en Alemania, en asociación con el grupo alemán sin fines de lucro Correctiv.

El reporte forma parte de una investigación conjunta conocida como CumEx Files 2.0 y realizada por redacciones periodísticas de todo el mundo, coordinada por Correctiv.

Qué son los esquemas cum-ex

La investigación arroja nueva luz sobre un escándalo creciente que llamó la atención del público por primera vez en 2018.

Las denominadas operaciones cum-ex son transacciones en las que las acciones son vendidas inmediatamente antes del pago de un dividendo (cum dividendo), pero se entregan después (exdividendo).

Esta táctica crea confusión sobre quién posee las acciones en el momento en que se paga el dividendo.

La maniobra permite a ambas partes reclamar reembolsos sobre la retención de impuestos, pese a que solo se pagan una vez, cuando se emite el dividendo.

Una mano guardando billetes de libras en una billetera

FUENTE DE LA IMAGEN,GETTY IMAGES

Esta práctica se hizo popular en Alemania en los primeros años del siglo XXI y continuó hasta 2012, cuando se modificó la ley.

También se extendió a otros países, en particular a Dinamarca, pero también a Francia, Bélgica, Italia y Austria.

En Alemania, la Justicia han lanzado una ola de investigaciones penales.

Varias personas ya han sido declaradas culpables de evasión fiscal. Actualmente, se están investigando a unas 1.000 personas, entre ellas personal bancario, abogados y corredores de bolsa.

Esquema cum-cum

Si bien las consecuencias de las operaciones cum-ex han dominado la atención de los medios y el interés de los fiscales hasta ahora, los últimos hallazgos de la investigación de Correctiv sugieren que se puede estar gestando un escándalo aún mayor.

Se entiende que las maniobras cum-ex le han costado a los gobiernos casi US$11.000 millones. Pero según los investigadores de la Universidad de Mannheim, esa cifra se ve eclipsada por las pérdidas derivadas de otra forma de compra y venta de dividendos de larga data, conocida como cum-cum.

Gráfico de acciones en venta

FUENTE DE LA IMAGEN,GETTY IMAGES

Esta estrategia se usa en países el los que los inversores nacionales y extranjeros reciben un trato diferente a efectos fiscales.

Un inversor extranjero vende o presta acciones, justo antes del pago de dividendos, a un segundo inversor residente en el país donde cotiza la empresa.

El segundo inversor puede reclamar un crédito fiscal por dividendos que no habría estado disponible para el inversor extranjero. Las acciones pueden devolverse al propietario original y compartir los beneficios.

El equipo de Mannheim calcula que entre 2000 y 2020, esta práctica costó a 10 gobiernos, incluidos los de Alemania, España, Francia y Estados Unidos, un total de US$164.000 millones y describe esta estimación como "muy conservadora".

Sin embargo, no está tan claro si estas pérdidas darán lugar a juicios.

Las operaciones cum-ex implicaban generar múltiples reclamos por retención de impuestos que solo se habían pagado una vez y su uso ha sido descrito como un "acto criminal de fraude fiscal" por el Tribunal Federal de Justicia de Alemania.

Pero los expertos dicen que los esquemas cum-cum se encuentran en un área legal gris.

"No es ilegal", explica Christoph Spengel, profesor de tributación internacional y líder del equipo de Mannheim.

"Pero en casos individuales, en Alemania va contra la ley si el único propósito de comprar y recomprar acciones es obtener un beneficio fiscal", añade.

jueves, 21 de octubre de 2021

Lavoro e dimissioni negli Usa, la grande fuga delle persone dalle aziende di Massimo Gaggi

 

Lavoro e dimissioni negli Usa, la grande fuga delle persone dalle aziende

di Massimo Gaggi

Negli Usa c’è un’ondata di dimissioni e le aziende faticano a trovare le braccia per la ripresa. Un fenomeno diffuso anche altrove. Ecco perché

desc img

Cose mai viste prima nell’America ricca ma che dai lavoratori pretende molto e dà poco in termini di salari, ferie, stabilità, protezioni sociali. Nonostante manchino all’appello molti dei 20 milioni di americani che hanno perso l’impiego con la pandemia, aziende di tutti i settori sono alla disperata ricerca di personale (a fine agosto erano 10,4 milioni le offerte di lavoro senza risposta).

E molte sono arrivate al punto di offrire «premi d’ingaggio» per attirare candidati
. Aziende informatiche come Raytheon o gruppi biotech cercano di attirare tecnici specializzati con bonus di 50 o anche 100 mila dollari. Ma succede a ogni livello: il sistema scolastico di Tacoma, vicino Seattle, a caccia di dipendenti di ogni tipo, offre un incentivo di 5.000 dollari alle infermiere, 3.500 agli autisti dei bus, 500 al personale delle mense. Ora scende in campo perfino Amazon: 3.000 oltre al salario se vai a lavorare per Jeff Bezos nei mesi invernali delle consegne natalizie (150 mila posti).

Molti che (per ora) non rientrano nel mondo del lavoro, ma anche tanti che se ne vanno sbattendo la porta: la «Great Resignation» va avanti da mesi, soprattutto nei mestieri a diretto contatto col pubblico. Basta scomporre i dati dei 4,3 milioni che si sono dimessi ad agosto: 900 mila lavoravano per ristoranti, bar e alberghi, 720 mila nel commercio, 534 mila nella sanità, 706 mila nei servizi professionali.

Né il fenomeno è solo americano: la Gran Bretagna ha problemi ancora più seri e non solo per via della Brexit. Ma anche nell’Europa continentale dell’elevata disoccupazione le braccia scarseggiano: in Germania mancano almeno 80 mila autisti di camion e per l’Agenzia tedesca del lavoro il Paese avrà bisogno di importare almeno 400 mila lavoratori l’anno per colmare i vuoti nelle imprese.

Cosa sta succedendo? Rivincita dei lavoratori i cui salari reali hanno smesso di salire mezzo secolo fa, negli anni Settanta, e che dal 2000 sono stati ulteriormente schiacciati dal trionfo del consumatore sul produttore? Fenomeno momentaneo reso possibile dal fatto che, grazie ai sussidi dei governi, alle spese ridotte dei periodi di lockdown, all’aumento del valore delle case e dei risparmi investiti in Borsa, molti cittadini oggi hanno un cuscino che consente loro una pausa di riflessione? Rischio, come temono molti, di stagflazione con la ripresa che si ferma per mancanza di braccia che la sostengano mentre i prezzi salgono rapidamente per le strozzature delle catene di distribuzione e dello stesso mercato del lavoro?

Non ci sono certezze, anche perché le cause del fenomeno sono diverse da Paese a Paese e anche negli Usa — dove Biden cerca di dare più forza al lavoro rilanciando i sindacati, ma rischia di pagare cara l’inflazione nelle urne — sono molteplici. Proviamo a raggrupparle sinteticamente in quattro categorie.

1) Burnout, cioè esaurimento. Sono dipendenti esasperati da condizioni di lavoro divenute troppo difficili : sanitari che hanno vissuto mesi da incubo negli ospedali, personale degli ospizi dove è dura andare avanti anche perché i colleghi che se ne sono andati per paura o stanchezza non sono stati sostituiti; personale di ristoranti e bar sotto stress già prima del Covid 19 perché precario, malpagato e costretto a lavorare spesso in ambienti poco sani, che ora se la deve vedere anche con clienti resi sgarbati o aggressivi dall’obbligo della mascherina o da un servizio che non riesce più a essere rapido e impeccabile.

2) Epifania pandemica. Un intervallo lungo come quello imposto dal Covid ha fatto riflettere molti spingendoli a dare più importanza alla vita familiare rispetto al lavoro e magari a nuovi hobby o passioni che possono diventare un mestiere part-time. Così si chiede di restare a lavorare in remoto, si va in pensione anticipata o ci si dimette.

3) Alta liquidità. Come detto, molta gente oggi ha soldi e può permettersi di aspettare. Per i repubblicani è colpa dei sussidi dati con troppa generosità e a pioggia (peraltro anche da Trump, prima che da Biden). Ma negli Stati conservatori che li hanno eliminati per primi, le cose non stanno andando diversamente. Non durerà molto perché comunque gli americani hanno da sempre un livello di risparmio abbastanza basso. Ma per ora tengono duro, sicuri che, con tanti milioni di posti di lavoro aperti, qualcosa troveranno.

4) In assenza di strumenti come la cassa integrazione, in America quando sospendi un’attività, licenzi. Quando la riprendi, scopri che i tuoi ex dipendenti si sono messi a fare altro. Trovarne altri è difficile; trovarne altri con le stesse capacità, un’impresa. E l’addestramento allunga i tempi.

miércoles, 20 de octubre de 2021

Descubre el ikigai: la palabra japonesa que esconde el secreto de una vida más larga, próspera y feliz

 PROPÓSITO EN LA VIDA

Descubre el ikigai: la palabra japonesa que esconde el secreto de una vida más larga, próspera y feliz

En nuestra búsqueda de la felicidad, descubrimos las bondades del ikigai, un concepto japonés que habla del camino para encontrar un propósito en la vida

Foto: Vida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Roméo A. para Unsplash)
Vida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Roméo A. para Unsplash)

Nos apasiona aprender un poco más sobre otras culturas, descubrir cómo los demás se enfrentan a problemas universales de forma completamente diferente a como lo haríamos nosotros, y si además podemos aprender un poco más sobre el ser humano en el proceso, mejor que mejor. La cultura japonesa es una de las más apasionantes, tal vez porque las noticias que nos llegan desde allí sobre alcanzar la felicidad y disfrutar de una vida más larga y plena son esperanzadoras.

 

Gracias a esto hemos descubierto el ikigai, un concepto que nos llega de Japón y para el que no existe una traducción literal, puesto que engloba varios aspectos de la vida, pero que podríamos traducir como ‘la razón de ser’; es decir, el motivo que hace que nos levantemos cada mañana, tu propósito en la vida que hace que merezca la pena ser vivida. Si vives tu vida siguiendo tu ikigai, podrás lograr una vida más feliz, más plena y más satisfactoria.

placeholderVida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Juliana Barquero para Unsplash)
Vida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Juliana Barquero para Unsplash)

Encontrar tu ikigai no es difícil, pero las personas tendemos a hacer que el proceso sea mucho más complicado de lo que parece. No consiste solo en dejarnos llevar por nuestras pasiones, o que sea el trabajo que más dinero nos dé el que maneje nuestras vidas, es necesario encontrar el equilibrio entre diferentes conceptos que son de vital importancia para poder llevar una vida más prospera. Eso sí, requiere tiempo y, sobre todo, conocimiento sobre uno mismo, por lo que es necesario mirar hacia el interior de nosotros en lugar de hacia fuera.

 

Para descubrir cuál es el propósito de nuestra vida, debemos encontrar el punto medio entre 4 cuestiones clave, algunas preguntas sencillas que hay que responder para averiguar qué puede motivarnos en nuestro camino. La primera de ella es descubrir qué amamos, también debemos tener en cuenta en qué somos buenos, qué necesita el mundo y, por último, cómo podemos conseguir que nos paguen por ello. En la intersección de estos cuatro conceptos encontraremos nuestro ikigai, que será la brújula para nuestro camino presente y futuro.

placeholderVida larga, próspera y feliz con el ikigai japonés. (Matheus Cenali para Pexels)
Vida larga, próspera y feliz con el ikigai japonés. (Matheus Cenali para Pexels)

Todas estas áreas deben estar equilibradas, alineadas, y si alguna de ellas pesa más que las anteriores, sentiremos un vacío emocional, incluso aunque obtengamos algunos éxitos a nivel social o económico. Las personas que se guían por sus pasiones o se dejan llevar por el dinero sin prestar atención al resto de factores que influyen en nuestra vida tendrán más complicado encontrar la felicidad. Encontrar tu propio ikigai es un camino lleno de pruebas y errores, que debes recorrer para conocerte mejor.

 

Durante el proceso es importante que no nos exijamos más de la cuenta; por ejemplo, no conviene desanimarnos si no nos sentimos felices todo el tiempo, los problemas forman parte de la vida y es imposible evitarlos. Sin embargo, teniendo claro el propósito de tu vida, será más sencillo encontrar las posibles soluciones a las trabas que te encuentres. La concentración es importante, aprender a centrarnos en la actividad que estemos realizando sin distracciones, ya sea durante el trabajo o durante el ocio. Aprender a disfrutar del momento, dejando de prestar atención a otros factores externos, como el teléfono.

placeholderVida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Ryutaro Tsukata para Pexels)
Vida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Ryutaro Tsukata para Pexels)

Ten en cuenta que el ikigai es un camino, no un destino y, aunque nos pueda resultar sorprendente, no tiene por qué ser el mismo durante toda la vida. Igual que nos sucede a nosotros, nuestro propósito también evoluciona con el tiempo. Busca y encuentra tu pasión dentro de ti para dar sentido a tus días.

 

Aunque esta sea una de las claves para lograr la felicidad, no es el único aspecto de nuestra vida que conviene tener en cuenta, ni el único consejo que podemos aprender de las longevas comunidades japonesas, como Okinawa, una de las zonas donde mayor es la esperanza de vida. Para los habitantes de ese archipiélago, la comunidad es muy importante, así como confiar en las bases de su cultura.

placeholderVida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Redd para Unsplash)
Vida larga, próspera y feliz gracias al ikigai japonés. (Redd para Unsplash)

Viven la vida con calma, sin dejar que el estrés les arrastre, se mantienen activos durante toda su existencia, incluso después de finalizada su vida laboral continúan buscando formas para ser útiles para su comunidad, se rodean de amistades verdaderas, hacen ejercicio y comen hasta llenarse al 80% de su capacidad. Conectan con la naturaleza, sonríen a la vida y dan gracias por lo que tienen y lo que han conseguido, disfrutan el momento y, por supuesto, siguen su ikigai y dejan que este les guíe en la vida.

martes, 19 de octubre de 2021

Mirarse en el espejo de Baduel Opinión | octubre 19, 2021 | 6:22 am. Alternative Text Freddy Marcano

 

Mirarse en el espejo de Baduel

Opinión | octubre 19, 2021 | 6:22 am.

La historia venezolana está repleta de ejemplos de las acciones de los amigos en el poder. Amigos y compadres hasta el último rincón del alma emprenden juntos el camino hacia el poder y, una vez, conquistado, viene tarde o temprano la puñalada trapera. Asimismo, la vida política está llena de ahijados que sellan un compromiso hasta la muerte para terminar en una inesperada traición.

El caso más conocido es el de Juan Vicente Gómez que traicionó, arteramente, a Cipriano Castro. Y, en nuestros días, la le pasó factura gratuita y preventiva que Hugo Chávez le pasó a Raúl Isaías Baduel, pues este último podía crecer como un rival importante dentro de la llamada revolución. Por supuesto, le faltaba mucho camino por alcanzar la significación y trascendencia política que no se compra tan fácilmente en la botica, como dice el venezolano. El régimen político que se vive en Venezuela es una gran escuela de la deslealtad y los anti-valores.

Anuncios

Es lógico que haya sentimientos encontrados en torno al difunto Baduel entre los juramentados del Samán de Güere, cuando estaba en pañales el MRV-200. Era apenas Teniente Coronel cuando Chávez asumió al poder, y, junto con otros tantos amigotes y compadres, condiscípulos y compañeritos de partido, lisonjeros de ocasión, arribistas por excelencia, y otros nuevos mejores amigos, se fajó por alcanzar en poco tiempo, si se quiere, el grado de General en Jefe. En el 2002, el hombre jugó un papel estelarísimo para el retorno del barinés al poder, tributándole una lealtad que después no le fue recompensada. Reclamó su condición de socialista, como el que más, pero, simplemente, no estaba en el elenco y libreto de los cubanos, quienes son los que, realmente, han manejado las decisiones trascendentales de la revolución desde el fondo.

Artículos DestacadosTomás Guanipa denuncia que tienen más de 12 horas sin luz en El Paraíso: “Se olvidaron de los caraqueños”Rector Picón denuncia “uso desequilibrado” de canales del Estado para favorecer campaña electoral del PsuvAcademia de Medicina alerta contra el resurgimiento de la fiebre amarillaOchoa Antich pide no levantarse del diálogo e incorporar «otros chavismos y oposiciones»Chúo Torrealba, sobre caso Álex Saab: Lo importante es la justicia, ya se sabrá si es héroe o villanoMaduro dice que no sabe qué pasara con el diálogo: «Rompieron las reglas al secuestrar a Saab»LEER MÁSMaduro dice que no sabe qué pasara con eldiálogo: "Rompieron las reglas al secuestrar a Saab" ‑ Noticiero Digital
Maduro dice que no sabe qué pasara con el diálogo: «Rompieron las reglas al secuestrar a Saab»

Lo meten preso, al igual que lo hicieron, desde un primer instante, con todo disidente en este país, pero se ensañaron en él y su familia: padre e hijo compartiendo un mismo calabozo, como sucedía en La Rotunda o en el Castillo de Puerto Cabello, con Gómez, marcó el final de su vida. Y esto le interesa un bledo a la mentada revolución que no ha sido otra cosa que el gigantesco parasitaje de los comunistas cubanos, porque la revolución verdadera, limpia y democrática, comenzó el 18 de octubre de 1945, tal día como hoy, que agotó todo su programa al finalizar el siglo XX.

Ha sido terrible la experiencia de la familia Baduel, como la de todo un país bajo el hambre y la miseria, la censura y la represión por más de dos décadas: un día 11 de abril mataron y mal hirieron a mucha gente y, desde entonces, siguen varios policías metropolitanos presos, con sus familias desechas y con un Richard Peñalver, el pistolero de Llaguno, convertido en héroe de la patria que no sabemos si todavía anda por ahí mendigando un asilo político por las Islas Canarias con algún fondito que le haya quedado de la revolución, o, quizá, nada más y nada menos, que un asilo en alguna capital europea, ya que no le pasará por la cabeza pedirlo en Nicaragua, Cuba o Bolivia. Estoy seguro de eso.

Anuncios

Baduel fue uno de los que más insistió en la guerra asimétrica. En el portal TodoChavez.com, cualquier puede acceder al proceso de aprobación entusiasta que en Chávez suscitó. Pero el diablo paga mal, y de esto la gente se da cuenta, indiferente a la mentada revolución. Llegar a acuerdos y negociar con los usurpadores es siempre un riesgo. La tal revolución devora a sus propios hijos, dejándolos que agarren vuelo pero sin perderlo de vista, engordándolos y haciéndose de la vista gorda de sus corruptelas, hasta que en determinado momento decidan cambiar de posición o viceversa. De allí en adelante, comienza el suplicio y la persecución. Para muestra, un botón: la Ex Fiscal de la República y el insigne presidente de Pdvsa, por nombrar dos archiconocidos.

Venezuela siempre fue un país donde prevalecía el compañerismo, la hermandad, la solidaridad con el prójimo, hasta que llegó este modelo político que pervirtió la clase social y política para así hacerse y mantenerse en el poder. Sin importar a quien se lleve por delante o quienes se vayan del país, porque como ellos lo han dicho la revolución está preparada para gobernar con los que se queden, sin pensar jamás en la construcción de un mejor ciudadano, por el contrario, su base es la destrucción.

Por ello es que debemos seguir luchando, entendiendo que solos, en pequeños grupos o en individualidades no podemos. Con una verdadera y solidad unidad podemos ir recuperando espacios y buscar el cambio que todos añoramos. Como solución a la traición revolucionaria la consigna es insistir en la unión de los venezolanos y resistir en las trincheras de la democracia para persistir como una opción, no solo de país, sino de vida y valores.

@freddyamarcano